Dal 2016 vedo che vorrei provare a creare da sola.
Riparto da zero. Anche se gli insegnamenti ricevuti stanno lì sulla mia spalla sinistra, a darmi suggerimenti appena ne ho bisogno.

L’inizio di tutto è Arkar, che considero l’embrione da cui hanno avuto origine Da dove guardi il mondo? e Figli del Big Bang.
Tutti e tre poggiano sul pensiero artistico ed intellettuale di Kandinsky in particolare sul suo “Punto, linea, superficie”.

Da dove guardi il mondo? poggia anche sul metodo Feldenkrais in particolare sul lavoro di Anat Baniel, che si occupa di bambini con disfunzioni cognitive e/o motorie alla nascita, incapacità totale di scrivere e leggere, disgrafia, dislessia.

Figli del Big Bang invece sulla teoria degli universi paralleli.

Finora vedo che mi interessa partire da elementi astratti, universali e calarli all’interno della concretezza del presente.

L’elemento astratto mi consente di guardare da anni luce di distanza me stessa e il mondo in cui vivo.
Dopo questo allontanamento torno ad avvicinarmi lentamente, con l’obiettivo di mettere a fuoco precise angolazioni. Da qui posso parlare con il corpo e la bocca dello spazio-tempo in cui mi è dato vivere sotto forma terrestre.